
L’igiene rappresenta uno dei fattori principali nello sviluppo della società moderna, e ancora di più quando è sostenibile. Il settore della carta tissue è uno dei pilastri dell’industria toscana, dove viene infatti realizzata l’80% della produzione nazionale. Circa diecimila occupati per un fatturato di quasi cinquemila milioni di euro all’anno: sono i numeri della Tissue Valley Toscana, compresa tra Lucca e Pistoia, dove hanno sede circa 340 aziende specializzate tra carta e cartotecnica e produzione di macchinari per la carta.
Ma che cos’è il “tissue”? Parlando dunque di “tissue” si fa riferimento a carta igienica e a rotoli da cucina, ma anche a fazzoletti, tovaglioli, lenzuolini medici, rotoli industriali, veline facciali e così via. La carta tissue è una scelta sostenibile poiché deriva da materiali naturali ed è riciclabile e compostabile, a seconda che sia pulita o sporca di cibo. Inoltre vengono impiegati gli scarti dell’industria del legname e il legno proveniente da piantagioni. La parte centrale del legno viene destinata alle segherie e gli scarti sono invece destinati alla creazione di altri prodotti come la cellulosa, la base della carta tissue. L’industria cartaria inoltre si assicura che tutti gli alberi impiegati siano ripiantati, garantendo così la sostenibilità dell’approvvigionamento e la conservazione del patrimonio boschivo.
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